Dalle mani delle donne
MOSTRA FOTOGRAFICA di Tiziana Marongiu dedicata alle donne e alle loro capacità di riscrivere il futuro con le mani.
Dal 24 giugno al 12 luglio 2022
Inaugurazione 24 giugno ore 19.00-21.00
Villa Achillini, via Helston 7 – Sasso Marconi (BO)
Performance live della poliedrica artista Mara Guerrini che in tempo reale dipingerà con le tecnica dell’acquerello un telo di pura seta bianca, montato su un telaio.
L’esposizione si compone di 29 pannelli autoportanti realizzati dall’idea di un progetto a cui la fotografa lavorava da anni, ma che durante la pandemia si è concretizzato, poiché sviluppa il tema della perdita del lavoro delle donne: secondo i dati riportati dall’Istat più di 450mila donne in Italia hanno perso il lavoro a causa del Covid-19.
Attualità purtroppo caratterizzata da dati allarmanti sull’occupazione femminile.
Sono state le donne a pagare il prezzo più pesante della crisi, ed è per questo che la Mostra fotografica intende raccontare storie di donne, a tutte le donne, che con le loro mani strumento potentissimo, possono riscrivere il loro futuro con fiducia nelle proprie capacità. Per creare e autoaffermarsi nel lavoro e nella vita.
Le immagini esposte, in bianco e nero di grande formato, sviluppate in verticale con tre fotogrammi in sequenza sono scatti simbolici su mani di donne che lavorano. Ogni foto mette in primissimo piano le mani, una sorta di rinascita e di vita. Dita che si muovono verso l’infinito, mani che si aprono e chiudono, che si espandono e ogni volta sembra leggervi una presenza, un segreto. Ne vediamo la fatica, la meraviglia, l’energia di colei che è abituata a dare la vita. È la sequenza del gesto in tre scatti dello stesso soggetto, proprio per sottolineare, il calore di quelle mani nello svolgersi di un preciso gesto tecnico.
La sensazione è che più che guardarle, le mani ci troviamo ad ascoltarle. Le mani sono un diario di racconti di viaggio, un simbolo della ricerca di “una zona franca” che non è certo se mai troveranno.
In questo viaggio immaginario le mani costituiscono la carta geografica che fa da sfondo a una narrazione tanto locale quanto universale, tanto intima, quanto collettiva.
In queste mani c’è dentro il mondo.