Memorial Serafino D’Onofrio

Martedì 4 ottobre 2022 alle ore 18.00 – impianto Baratti ex Sferisterio, via Irnerio 2 Bologna

San Petronio sportivo anche quest’anno viene organizzato nella sua sede d’origine, lo Sferisterio della Montagnola, ribattezzato Impianto Baratti, alle ore 18 di martedì 4 ottobre.
Questa è la sua ottava edizione ed è dedicata a una persona speciale: Serafino D’Onofrio, il suo ideatore, scomparso prematuramente. Serafino in ogni campo dove si è impegnato ha prodotto risultati, a volte andando oltre le aspettative, come dimostra la storia che sto per raccontare di cui sono venuto a conoscenza dopo la sua scomparsa.


È doveroso premettere che Serafino possedeva una dote rara, la capacità di comporre relazioni tra persone diverse e far emergere da ognuna di loro delle abilità delle quali neppure l’interessato sapeva di esserne dotato. Ci siamo conosciuti nel 2014 quando era Presidente del Comitato Provinciale AICS di Bologna. Insieme abbiamo organizzato un settore dedicato al qigong all’interno di AICS nazionale, abbiamo ideato il San Petronio sportivo e realizzato parecchie decine di riunioni di pugilato.
Non l’ho conosciuto sindacalista presso l’UIL, come dirigente del PSI, da consigliere del Quartiere Santo Stefano, di questi suoi ruoli ho solo letto, che li aveva svolti in maniera encomiabile.
Serafino, insieme a Sergio Rosa, oggi Consigliere Federale della FPI, nel 1999 recuperarono il Santo Stefano della Boxe, tradizione che nasce nel 1951 e che per trenta anni si ripeté puntualmente, poi si interruppe, riprese dal 1988 al 1992 poi altri sei anni di assenza.
Dal Santo Stefano della boxe sono passati tutti i grandi campioni che l’Italia ha annoverato, ne ricordiamo uno per tutti, Francesco Cavicchi. Correva l’anno 2000: Serafino organizza la conferenza stampa di presentazione del Santo Stefano qualche giorno prima di Natale, invitando come padrino Nino Benvenuti e come madrina Katia Belillo, Ministra per le Pari Opportunità. Al termine della riunione, presentò Katia Belillo a Sergio Rosa, che le sintetizza la situazione del pugilato italiano.

Questa conoscenza apparentemente ordinaria genera un fatto straordinario. Sergio mette in contatto la Ministra con Franco Falcinelli, Presidente della FPI, il quale le offre la carica di Consigliera all’interno della FPI. La Ministra viene sensibilizzata sul veto che incombe sulle donne di svolgere attività agonistica, secondo l’opinione comune che la donna non potesse praticare attività tipicamente maschili, oltre che retaggio culturale maschilista. Questo veto era supportato da una legge del 1971 che impediva alla donna di svolgere la pratica agonistica di pugilato. La Ministra interessa Umberto Veronesi titolare del Ministero della Sanità che il 21 febbraio 2001 firma un decreto che consente alle donne italiane di salire sul ring.

Umberto Veronesi non è soltanto un politico, ma uno scienziato, direttore scientifico dell’Istituto Europeo Oncologico che si è dedicato alla ricerca in ambito oncologico sulla prevenzione e la cura del carcinoma
mammario, prima causa di morte per tumore nella donna. È stato il primo teorizzatore e fautore dell’intervento chirurgico detto di quadrantectomia, ad impatto psicologico ed estetico meno invasivo per la paziente, rispetto alla mastectomia. Se l’approvazione a combattere per le donne arriva da un medico così autorevole, che tanto ha fatto per salvaguardare la loro salute, non ci devono essere più dubbi sulla pericolosità del pugilato femminile.

Con il decreto Veronesi nasce ufficialmente il pugilato femminile italiano. Serafino, preso dai molti impegni, che la carica ricoperta richiedeva, forse non ha mai saputo, che quel grigio pomeriggio del 18 dicembre del 2000, nella Sala Rossa dell’allora Provincia, fu fautore di un incontro, che ha permesso ventuno anni dopo all’Italia di vincere una medaglia di bronzo, con Irma Testa, ai Giochi Olimpici di Tokio.
Madrina del Memorial Serafino D’Onofrio sarà l’Assessora allo Sport Roberta Li Calzi, molta attenta alle esigenze dello sport di base e alle necessità delle associazioni che lo promuovono.
Padrino don Massimo Vacchetti, dal 2015 dirige l’ufficio diocesano della Pastorale dello sport di Bologna, un altro punto di riferimento per lo sport di base della città.

A portare il saluto dell’AICS saranno il nuovo Presidente del Comitato Provinciale di Bologna Niccolò Perrone e il Vicepresidente Regionale Davide Grilli.
La FPI sarà rappresentata dal Neopresidente del Comitato Emilia-Romagna Giuseppe Quartarone e dal Consigliere nazionale Sergio Rosa, amico di lunga data di Serafino. La figura di Serafino continua a raccogliere, attorno a sé anche dopo la sua scomparsa, esponenti delle istituzioni sia del mondo laico che di quello cattolico, aventi un fine comune, quello di diffondere la cultura dello sport quale strumento educativo per i giovani, di inclusione sociale e di contrasto alle dipendenze e al bullismo.


La manifestazione è composta da undici match, gli atleti in gara rappresentano le diverse categorie del pugilato, da quello amatoriale a quello agonistico: uno di Gym-Boxe, tre finali del Torneo Youth esordienti, due di Elite femminili, uno di Schoolboys e quattro Elite maschili.
Come di consuetudine l’ingresso è gratuito.