I modelli obbligatori di bilancio per gli Enti del Terzo Settore
Come anticipato nel contenuto dello scorso appuntamento, pubblichiamo i modelli di bilancio omologati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ricordiamo che tali modelli di bilancio sono obbligatori per gli Enti che risultino iscritti al RUNTS (per un maggior approfondimento si rimanda al precedente articolo).
Di seguito verranno fornite alcune delucidazioni sulla compilazione dei documenti contabili obbligatori per un Ente del Terzo Settore.
– Mod. A – Stato Patrimoniale: rappresenta, in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria dell’Ente, alla data di chiusura dell’esercizio. Tale documento contabile, di fatto e con i dovuti accorgimenti, viene omologato a quello previsto dal Codice Civile. Le voci che compongo lo Stato Patrimoniale di un Ente del Terzo Settore, pertanto, sono simili a quelli di qualunque altra società commerciale.
Riteniamo utile specificare una sola voce che può essere di difficile interpretazione, quella che compare nel quadro del “Passivo” alla Lettera “D” al n. 5) “Erogazioni liberali condizionate”. Sono tali le erogazioni liberali che potranno considerarsi definitivamente acquisite dall’Ente al verificarsi di un determinato fatto (appunto la condizione). Diversamente, qualora la condizione non dovesse avverarsi, tali importi devono essere restituiti.
– Mod. B – Rendiconto gestionale: rappresenta l’andamento economico dei fatti di gestione dell’Ente nell’esercizio di riferimento. I dati contabili devono essere riportati attraverso il principio di competenza economica (ad eccezione degli Enti “piccoli” che possono compilare il Rendiconto per Cassa, di cui al Mod. D). Segnaliamo che i dati devono indicare sia la spesa economica riferita all’anno di competenza dell’esercizio (nella colonna: Es. t), sia il risultato dell’esercizio precedente (nella colonna: Es. t-1), al fine di mostrare, in modo chiaro ed immediato l’andamento economico dell’Ente nel tempo.
È importante ricordare che gli Enti del Terzo Settore dovranno redigere un rendiconto specifico per le entrate che derivano da raccolte fondi occasionali, tenute nelle forme prescritte dal Codice del Terzo Settore.
– Mod. C – Relazione di Missione: ha lo scopo di integrare gli altri documenti di bilancio per garantire un’adeguata rendicontazione sulla gestione dell’Ente, con un focus sulla propria attività istituzionale. Si precisa che il Codice del Terzo Settore impone agli amministratori dell’Ente di indicare nella Relazione di Missione il carattere secondario e strumentale delle “Attività diverse” (di cui all’art. 6 del Codice del Terzo Settore) rispetto a quelle di interesse generale.
Si specificano alcune definizioni contenute nel modello ministeriale:
- Parti correlate:
a) chiunque in grado di esercitare il controllo sull’Ente, inteso come il potere di influenzare l’organo di amministrazione o di determinarne la composizione;
b) gli amministratori dell’Ente;
c) ogni persona fisica controllata dall’Ente;
d) ogni dipendente o volontario con responsabilità strategiche;
e) ogni persona che abbia un legame con una parte correlata all’ente.
- Costi e Proventi figurativi: sono quei dati economici di competenza dell’esercizio che non rilevano ai fini della tenuta della contabilità, pur originando egualmente dalla gestione dell’ente. Un esempio di costi figurativi è riferibile alla traduzione in termini economici dell’apporto che i volontari forniscono attraverso lo svolgimento della propria attività personale, spontanea e gratuita.
Avv. Marco Banchieri (marcobanchieri@studiolegalebst.com)
Avv. Francesco Boccia (avvocato.bocciafrancesco@gmail.com)
Avv. Roberto Dalle Nogare (avv.dallenogare@gmail.com)
Avv. Tommaso Tartarini (tommasotartarini@studiolegalebst.com)