FactoryBo vuole continuare ad esistere
FactoryBo è la sede dell’associazione culturale LA COMUNICAZIONE DIFFUSA: uno spazio piccolo ma attrezzato, che produce cultura: teatro sperimentale, performance, ma anche conferenze, progetti diversi, residenze d’artisti, mostre, coinvolgendo cittadini, studenti, anziani…
Abbiamo sempre avuto problemi di sopravvivenza, visto che non abbiamo né contributi né sponsor e che – invece – le spese aumentano sempre.
Ma il Covid-19 ci ha procurato una batosta notevolissima:
chiusura forzata – e quindi niente corsi, niente spettacoli, niente seminari ecc. ecc.
In compenso dovremo ristrutturare lo spazio per poter continuare a lavorare per adeguarlo alle richieste dei protocolli sanitari.
Da un lato, quindi, zero introiti.
Dall’altro aumento delle spese: quelle correnti che tutti conosciamo
(affitto, luce, acqua, riscaldamento, telefoni, rete, pulizie, manutenzioni…)
e quelle richieste dalla nuova situazione: ristrutturazioni, sanificazioni, prodotti igienici per il pubblico, biglietteria on line, e chissà cos’altro.
Per questo abbiamo bisogno di una mano da voi: siete gli unici a cui possiamo rivolgerci.
Noi siamo una realtà creata dal basso, agiamo sul nostro territorio e creiamo occasioni di incontro, “facciamo” concretamente cultura ospitando altri gruppi, aprendoci a tutte le forme di arte e di discussione. Ma questo non interessa i politici.
Ci siamo sentiti dire – e non da ora – che la cultura non rende, che non ha ricaduta economica, che non “serve all’economia” e che, quindi, se proprio vogliamo farlo, ce la dobbiamo cavare da soli.
Per cinque anni ce la siamo cavata da soli, noi organizzatori, gli amici che sono intervenuti gratuitamente, i soci che hanno pagato i biglietti per sostenerci…ma ora abbiamo bisogno di voi.
Anche per dimostrare che la cultura serve, che fare cultura dà un contributo essenziale al nostro vivere civile.
E affermare che il teatro è un grande medico e la cultura la cura più indicata contro l’egoismo, la superficialità, la solitudine, le differenze di genere, di ceto, i razzismi, le incomprensioni.
Lo dobbiamo a noi stessi e lo dobbiamo a chi ci è stato amico e complice in questi anni: e da domani lo dovremo anche a voi.
I fondi raccolti saranno usati – a partire da subito – per gli adeguamenti di legge, per pagare gli affitti sospesi durante il lockdown, e colmare il deficit dovuto alla mancata attività. Ciò che resterà, se ne resterà, sarà investito nella produzione dei nuovi spettacoli, che sperimenteranno anche le nuove tecnologie applicate al teatro dal vivo.
Sarete costantemente informati dei progressi dei lavori che potremo realizzare grazie al vostro contributo.