1920 Strage a Palazzo D’Accursio – Spettacolo on line per il Centenario della prima strage fascista italiana
Nell’ambito del progetto “STRA ‘900 ER” sostenuto dalla Regione Emilia Romagna e di “A teatro con la Storia del ‘900” sostenuto dal Bando LFA del Comune di Bologna 2020
A 100 anni dalla strage di Palazzo D’Accursio del 21 novembre 1920, con una drammaturgia appositamente scritta da Simona Sagone, la compagnia teatrale dell’Associazione Culturale Youkali APS, rende omaggio allo storico Nazario Sauro Onofri autore de “La strage di Palazzo d’Accursio”, rappresentando teatralmente le vicende che hanno portato all’eccidio e con esso al consolidarsi del Secondo fascio di Bologna.
Nell’impossibilità di rappresentare lo spettacolo dal vivo nel giorno del centenario, “1920 Strage a Palazzo (D’Accursio)” realizzato in collaborazione con AICS Bologna, sarà visibile su piattaforma Vimeo a partire dal 21 novembre 2020, acquistando un biglietto virtuale tramite l’Associazione Youkali che darà diritto alla password per la visualizzazione.
Lo spettacolo ha debuttato il 31 luglio per il calendario estivo della Certosa di Bologna, promosso da Istituzione Bologna Musei – Museo civico del Risorgimento, era prevista una replica il 21 novembre nei luoghi della strage e l’Associazione ha voluto mantenere l’impegno assunto, sebbene Palazzo D’Accursio non potesse essere concesso causa Covid. Da qui l’idea di realizzare una ripresa al Circolo Lirico Bolognese per rendere lo spettacolo disponibile sul web in un importante quanto doloroso giorno di memoria storica di Bologna.
Acquistando un biglietto virtuale al costo di 5€ il pubblico potrà sostenere l’Associazione Youkali in questo grave momento di difficoltà consentendo ai suoi artisti e artiste di continuare a fare cultura nonostante la chiusura dei teatri e dei circoli culturali.
La campagna di sostegno sarà attiva dal 21 novembre al 31 dicembre 2020, il link e la password saranno disponibili poi senza limiti di tempo.
La drammaturgia parte a strage compiuta: Angiolina Zanardi, moglie dell’ormai ex sindaco di Bologna Francesco Zanardi, racconta l’immediata cacciata dei socialisti più in vista dalla città perché ritenuti moralmente responsabili della morte del consigliere d’opposizione Giordano avvenuta nella sala del Consiglio alla proclamazione a sindaco del socialista massimalista Ennio Gnudi.
Tornando indietro nel tempo saranno una risaiola di Persiceto e una ex operaia, ora licenziata, per il ritorno dei reduci nelle officine, a narrare le agitazioni contadine dell’ultimo anno e l’occupazione delle fabbriche del settembre del ‘20, insieme all’affacciarsi sulla scena cittadina delle prime squadre fasciste guidate da Leandro Arpinati. Il fascista Arpinati, più volte chiamato in causa nei primi tre quadri, compare in scena nel 4° quadro, come un’evocazione di pura voce, rappresentato nel momento successivo al primo pestaggio avvenuto nella cantina della sede del Fascio in via Marsala 30 ai danni del socialista Maganelli. L’ultimo quadro è la cronaca della giornata della strage, fino alla caduta a terra dei corpi in Piazza Maggiore e dentro il Palazzo comunale.
In scena l’attrice, autrice e regista Simona Sagone insieme al musicista polistrumentista Mirco Mungari. Costumi di Paola Martinelli Arlotti e Monica Ravaglia. La scena finale è realizzata con la partecipazione dell’attrice Sara Graci mentre Sonny Menegatti interpreta in voce Leandro Arpinati nel quarto quadro.
Lo spettacolo chiude idealmente un trittico apertosi con “Zanardi: pane e alfabeto” nel 2017 e proseguito con “Bologna ’14-’18 Il fronte delle donne” nel 2018, raccontando, sempre attraverso figure femminili, la Bologna del dopoguerra, agitata dai ripetuti scioperi ed occupazioni delle terre e delle
fabbriche. Nelle campagne mezzadri, bovari, fittavoli e braccianti chiedono il rinnovo dei contratti agrari.
In particolare l’attenzione di Federterra è centrata sulla chiusura del capitolato dei mezzadri perseguita attraverso metodi di lotta che riprendono quello utilizzato a Molinella nel 1914 con l’invio ai padroni della lettera di uscita dal fondo da parte di tutti i mezzadri.
Nel 1914 la stagione di lotta fu chiusa con l’episodio dell’eccidio di Guarda addossato al sindaco di Molinella Massarenti che dovette fuggire a San Marino dove rimase fino alla conclusione del processo, nel 1919, quando poté rientrare da uomo innocente in paese.
Il concordato noto come Paglia-Calda siglato il 25 ottobre 1920, che segnò la vittoria dei mezzadri e con loro di Federterra dopo anni di lotte, fu la scintilla, insieme alla vittoria schiacciante dei socialisti massimalisti alle elezioni comunali del 31 ottobre, che scatenò il desiderio di rivalsa degli industriali e degli agrari che non volevano rinunciare alla terra e alle fabbriche. Da qui il sostegno all’Associazione per la difesa Sociale e al Fascio rivitalizzato da Arpinati ed organizzato in squadre addestrate militarmente.
Il clima in città era stato surriscaldato nei mesi precedenti l’eccidio anche dalle occupazioni delle fabbriche iniziata il 4 settembre a Bologna, durante le quali gli operai sentivano ormai vicina l’istituzione dei soviet rivoluzionari per marciare verso la rivoluzione “come la Russia”. Ma già il 19 settembre a Milano, al Comitato nazionale della Confederazione Generale del Lavoro la proposta di Bucco, allora Segretario della Camera del lavoro di Bologna, di passare dall’occupazione alla rivoluzione, venne
bocciata e, in tutta l’Italia, gli operai occupanti tornarono al lavoro in attesa di tempi più propizi.
In ogni passaggio della narrazione è presente direttamente o indirettamente la figura di Francesco Zanardi, non più sindaco dal 1919, ma parlamentare del Regno e Presidente dell’Ente Autonomo, che sostenne in ogni modo possibile la cittadinanza rispetto al rincaro dei prezzi al dettaglio come anche gli operai occupanti le fabbriche inviando viveri. Zanardi tentò di evitare scontri il giorno dell’insediamento della nuova giunta proponendo al Prefetto la soppressione della cerimonia. Non fu ascoltato e i suoi presentimenti luttuosi furono confermati dai corpi senza vita degli operai nella piazza e del consigliere di minoranza Giulio Giordano che diverrà poi il primo martire fascista per opera della propaganda.
Lo spettacolo è stato realizzato all’interno del progetto “STRA ‘900 ER: Storia teatro Astronomia in Emilia Romagna”, a cura di Associazione Youkali APS in partnership con UDI Bologna e Associazione Sofos, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna per il Bando Valorizzazione e divulgazione della Memoria e della Storia del ‘900 in Emilia Romagna e cofinanziato dal Bando LFA del Comune di Bologna attraverso il progetto “A teatro con la Storia del ‘900”.
Per ottenere link e password per vedere lo spettacolo on line senza limiti di tempo, è sufficiente acquistare un biglietto virtuale al costo di 5€ scegliendo tra due modalità di pagamento: PayPal (con un versamento sul conto collegato alla mail info@youkali.it), oppure bonifico bancario sul conto
dell’Associazione Culturale Youkali APS (Emil Banca: IT96N0707202409032000131803), indicando come causale “Strage a Palazzo” e quindi mandare una mail a info@youkali.it o un messaggio
whatsapp al 3334774139 con la ricevuta.
Durata dello spettacolo 1 ora circa.
Informazioni:
Associazione Culturale Youkali APS
telefono 3334774139 – info@youkali.it
www.youkali.it