Dato il momento emergenziale che stiamo vivendo, l’evento è stato rimandato a data da definirsi. 👉Non perdiamo, però, l’occasione per aderire alla campagna social promossa dall’UNAR: “Il volto dell’umanità è l’unico che conosco” #maipiurazzismo
Quest’anno la “Settimana d’azione contro il razzismo” è dedicata a chi protegge e salva il prossimo, che si trovi a bordo di una nave civile o militare, in un ospedale a combattere per salvare vite in pericolo, in una strada di notte nei nostri quartieri a distribuire pasti caldi a chi ne ha bisogno. Siamo un grande Paese e la nostra generosità, la nostra forza d’animo nel superare tanti momenti difficili dimostrano che abbiamo bisogno l’uno dell’altro e non c’è spazio per le discriminazioni.
L’evento ABBATTIAMO I MURI: SFERISTERIO CONTRO LE DISCRIMINAZIONI si farà appena possibile e consisterà in un Convegno al mattino, Dimostrazioni e workshop sportivi al pomeriggio.
🗣 Al mattino il Convegno “Sport e Razzismo” vedrà alternarsi atleti, istruttori e dirigenti sportivi che racconteranno esperienze e aneddoti, dando testimonianza diretta di episodi razzisti verificati in campo.
🤸♂Il pomeriggio, invece, sarà all’insegna dell’attività fisica, con workshop e dimostrazioni di varie pratiche sportive. All’interno dello Sferisterio, si alterneranno gruppi di danza, squadre di calcio, pallavolo, mamanet e rollerderby, all’insegna dello sport inclusivo.
Durante la giornata ci saranno anche molte sorprese: mostre, banchetti, social contest! Vi faremo presto sapere la data di questo importante e bellissimo evento!
Ebbene si! 🤩 Siamo giunti al decimo compleanno!! 🎂 Neanche noi credevamo di restare uniti cosi a lungo!! 😁 Una Crew nata quasi per caso,spinta dalla passione per la musica e lo stare bene insieme! 💞 Sono stati anni bellissimi e speriamo di andare avanti sempre con la stessa fotta iniziale!
🔥 Per festeggiare il nostro decimo compleanno ci vediamo al Mikasa!!! 🔥 Per una volta lasciamo da parte l Hip Hop per farvi ballare a suon di cassa dritta!
🎧 In consolle 🎧
▶ Koshimanu ▶ Radio San Donnino [ Back in the Days ] ▶ Axelbeat [ Blame society – Young NRG Productions ] ▶ Dj Molesto [ Back in the Days ] ▶ Pippo P [ Back in the Days ] ▶ Matrax [ Blame Society ]
Nient altro da aggiungere,vi aspettiamo sotto cassa!
⌶ Bjørn Torske (Smalltown Supersound, No) Produttore norvegese di house e techno, conosciuto sin dagli inizi dei ’90 sotto il nome di Ismistik ed altri alias come Krisp e Open Skies, ha iniziato a farsi conoscere con una dozzina di singoli da 12 “su diverse etichette come Djax-Up-Beats e Reinforced Records. Alla fine dei ’90 era membro del gruppo Drum Island, che in seguito si trasformò nel duo molto più famoso Röyksopp. La sua grande svolta come produttore è arrivata nel 1998 con “Nedi Myra” su Ferox, LP apprezzatissimo dagli amanti dell’house. Torske, seppur restando in Norvegia, diventa presto un dj di fama mondiale. Nel 2001 esce con l’acclamato LP Trøbbel (Tellé Records) e nel 2007 con l’LP di Feil Knapp (Smalltown Supersound), seguendo l’attitudine più sperimentale. “Byen”, è il suo quinto album solista su Smalltown Supersound. Registrato nell’arco di un anno nello studio di Torske a Bergen, “Byen” fonde due diversi lati del suo stile, il lato club e house insieme a quello ambient ed etereo, componendo indelebili melodie su ritmi prorompenti.
⌶ Marco peeDoo Gallerani Marco “peeDoo” Gallerani nasce artisticamente nei primi anni 90 al Link di Bologna come selezionatore di industrial, hardcore, primo drum’n’bass e successivamente quello che chiamavano Big Beat. Gli studi di marketing unita alla passione per il djing lo portano a lavorare per 12 anni per una delle indipendenti italiane che hanno fatto la storia della dance (e non solo) made in Italy, l’Expanded Music di Bologna dove cura dapprima la promozione e la contrattualistica internazionale mentre dal 2000 in qualità di A&R di Mantra Vibes scopre e valorizza il talento di diversi artisti italiani quali Santos, Madox/Riva Starr, Mowgli, Dyno, Blatta & Inesha… Nel 2005 ha anticipato il revival nudisco con il progetto Confuzed Disco (una retrospettiva della Italian Records) e con la personale Mantra Breaks, nel 2007, vince il premio di miglior label breakbeat ai Breakspoll aprendo la strada alla successiva invasione italo-electro nel mondo. Dal 2008 si occupa di Hell Yeah Recordings, label elettronica italiana di culto per il suo sano eclettismo a favore della club culture di qualità. Selezionatore per i concorsi “Elettrowave” e “La Musica Elettronica Italiana nel 2061”. Nei suoi eclettici dj set suona rigorosamente in vinile, preferibilmente per ore ed in situazioni intime, selezionando il meglio del suo repertorio attraverso il collettivo da lui fondato: il Balearic Gabba SoundSystem, un “non-sense dream team” oramai capostipite della seconda generazione di dj balearici, quelli cresciuti con i rave degli anni ’90 e sopravvissuti alla rivoluzione digitale. Nel 2015 partecipa come Balearic Gabba Sound System al festival Bestival sull’Isola di Wight, ed è chiamato da Dj Harvey a sonorizzare la piscina di Pikes durante la sua serata ad Ibiza “Mercury Rising”. Il primo ed unico Ep di Balearic Gabba Sound System è uscito per la label di culto newyorkese Golf Channel recordings. Marco Gallerani è ideatore e resident del rendez-vous balearic, ora Berlinese, Buena Onda.
@GRANATA genere: elettronica A cura di LED X Il format @Granata mette in luce dj e produttori tra i più eclettici della scena elettronica internazionale nello spazio minimalista e intimo di via San Rocco 16.
Boia, che rumba! Addentriamoci verso il prossimo thelostbox tra il mistico, l’etnico e l’introvabile: il tribaleggiante D’Arabia torna alla base dopo un tot fuori dai par-led, in compagnia dei gemelli poliritmici per eccellenza: DNArt. I fratelli fiorentini di Sleeve Records e le loro miniere di disco-pepite!
Continua la rassegna di #Ikigai dedicate alle sottoculture del Giappone contemporaneo, con il documentario “La Faute des Fleurs” di Vincent Moon (2009), incentrato sul musicista e poeta Tomokawa Kazuki. Ancora una volta la rassegna vede incrociarsi personaggi e interpreti chiave di quella che è stata la cultura dissidente in Giappone, quali Wakamatsu Koji, Nagisa Oshima, oltre alle proteste antinucleari, la musica e il cinema d’avanguardia, il dissenso politico.
“La Faute des Fleurs — a portrait of Kazuki Tomokawa 友川カズキ” – un film di Vincent Moon
Versione in giapponese con sottotitoli in inglese / 2009 / Giappone / Colore / 70min.
Vincitore del Sound and Vision Award 2009 Winner al Copenhagen International Documentary Film Festival (CPH: DOX 2009)
Per l’articolo completo, visitate il blog di Ikigai al https://www.ikigairoom.it/tomokawa-kazuki-la-faute-des-fleurs/
Kazuki Tomokawa:
Poeta, cantante, artista, commentatore di gare ciclistiche, saggista, attore, bevitore. Un artista che incarna miracolosamente il romanticismo del poeta vagabondo, una rarità in un’epoca in cui la nostra stessa libertà significa che abbiamo dimenticato come vivere.
Nato a Hachiryu-mura (ora ribattezzato Mitane-machi), Akita nel nord del Giappone il 16 febbraio 1950, il vero nome di Tomokawa è Tenji Nozoki. Fu cresciuto dai nonni, circondato dalla natura rigogliosa del fiume Mitane che sfocia nel lago Hachiro. Durante i suoi anni alla scuola media di Ukawa, Tomokawa era uno studente particolarmente scarso e non mostrava alcun interesse per la letteratura. Tuttavia, per caso un giorno in biblioteca si imbatté nella poesia Hone (Bone) del poeta simbolista giapponese Chuya Nakahara, dell’inizio del XX secolo. Questa poesia lo scosse nel profondo, e iniziò a scrivere i suoi versi. Dopo aver lasciato la scuola media, entrò al Liceo Tecnico di Noshiro, una scuola famosa per il suo programma di pallacanestro. Mentre dirigeva la squadra di basket della scuola, iniziò a leggere molto – divorando libri del romanziere decadente Osamu Dazai e del noto critico letterario Hideo Kobayashi. (In seguito ha allenato la squadra per un po’ di tempo, uno dei suoi studenti rappresenterà poi il Giappone ai Giochi Olimpici).
Ispirato da Bob Dylan e altri, i primi anni ’70 in Giappone videro un boom della musica popolare. Tomokawa si trovò coinvolto nel movimento, imparò a suonare la chitarra acustica e cominciò a mettere in musica le sue poesie. Nel 1975 fece il suo tanto atteso debutto discografico, pubblicando l’album Yatto Ichimaime (Finally, The First Album). In questo periodo conobbe i membri del gruppo rock radicale giapponese Zuno Keisatsu. Si trovò particolarmente bene con il percussionista del gruppo, Toshiaki Ishizuka, che sarebbe poi diventato uno dei più importanti collaboratori musicali di Tomokawa. Alla fine degli anni Settanta Tomokawa era molto impegnato con diverse compagnie teatrali, scrivendo canzoni per le loro opere teatrali e persino apparendo sul palco come attore. Questo fu un periodo in cui cercava sempre nuovi spazi in cui esprimere la sua creatività. È anche in questo periodo che si interessò per la prima volta all’arte.
Tomokawa ha tenuto la sua prima mostra personale a Tokyo nel 1985, con il supporto del critico d’arte Yoshie Yoshida. Da allora ha avuto mostre in tutto il Giappone e ha attirato l’attenzione e gli elogi di artisti e opinionisti come lo scrittore outsider Kenji Nakagami e il poeta Yasuki Fukushima.
Nel 1993, Tomokawa ha diede alle stampe l’album Hanabana no Kashitsu (Fault of Flowers) per la PSF Records, etichetta fino ad allora meglio conosciuta per la musica d’avanguardia e il rock psichedelico. L’album attirò molte lodi dal compositore contemporaneo Shigeaki Saegusa, e improvvisamente Tomokawa vide molti dei suoi album fuori stampa ristampati. Il rapporto tra la PSF Records e Tomokawa continua ancora oggi, producendo un flusso costante di uscite. Uno dei suoi album sotto la PSF è Maboroshi to asobu (Playing with Phantoms, 1994), che ha aperto un nuovo terreno artistico col suo incontro con musicisti di free jazz. In questo periodo, Tomokawa produsse anche una serie di libri – la raccolta di poesie Chi no banso (Earth Accompaniment), un libro illustrato, Aozora (Blue Sky, testo di Wahei Tatematsu, illustrazioni di Tomokawa), e una raccolta di saggi, Tenketsu no kaze (Wind from the Skyhole). Più recentemente Tomokawa è diventato noto come un’autorità sulle corse in bicicletta, lavorando come commentatore al canale televisivo satellitare Speed Channel, e scrivendo una rubrica di corse per un giornale serale. Le corse in bicicletta sono oggi una delle principali ossessioni di Tomokawa.
Nel 2004 Tomokawa è apparso nel film Izo del regista di culto Takashi Miike, incentrato sulla figura dell’assassino del XIX secolo Izo Okada, ritraendo scene di carneficine e massacri e viaggi nel tempo. Tomokawa appare come un misterioso cantante che simboleggia i processi mentali del killer, e canta cinque canzoni nel corso del film. Tomokawa ha anche fornito la musica per il film 17 sai no fukei (Cycling Chronicles: Landscapes the Boy Saw) di Koji Wakamatsu del 2005. Da quando è passato alla PSF, Tomokawa ha continuato a pubblicare un album all’anno. La sua reputazione ha cominciato a crescere all’estero, e negli ultimi anni si è esibito in Scozia, Belgio, Svizzera, Francia e anche in Corea nell’autunno del 2009. Mentre la musica di Tomokawa è stata accolta calorosamente da artisti e appassionati di musica, ciò non significa che sia difficile da capire. Piuttosto è il risultato ironico del suo modo di vivere come artista. Con il passare degli anni, la musica e l’arte di Tomokawa sembrano diventare ancora più belle, sempre più pure, e continueranno sicuramente ad ispirare i suoi ascoltatori con il coraggio di essere se stessi.
VINCENT MOON
Nato a Parigi nel 1979, all’età di 18 anni Vincent decise di voler vedere tutto, di imparare le cose da solo, per curiosità, anche se questo avrebbe potuto portare alla sovralimentazione, e così per dieci anni. Da quell’esperienza sono nate le immagini, prima attraverso la fotografia, che ha studiato sotto l’influenza di Michael Ackerman e Antoine D’Agata. Qualche anno dopo, scoprendo l’opera di Peter Tscherkassky, le sue immagini acquistano movimento/mozione. Grazie a Internet ha sviluppato diversi progetti legati alla musica, dirigendo video per Clogs, Sylvain Chauveau, Barzin, The National.
Nel 2006, travolto dalla bellezza di Step Across the Border, diretto da Nicolas Humbert e Werner Penzel, sul chitarrista inglese Fred Frith, ha creato con Chryde “the Take Away Shows project”, il video podcast della Blogotheque (www.takeawayshows.com). Questa serie di documentari outdoor consiste in sessioni video improvvisate con musicisti, ambientate in luoghi inaspettati e trasmesse liberamente sul web. In 3 anni è riuscito a girare oltre un centinaio di clip con band come REM, Arcade Fire, Sufjan Stevens, Beirut, Grizzly Bear e molte altre. Ha perfezionato uno stile immediatamente riconoscibile di inquadrature intime, fragili, danzanti e ombreggianti, e allo stesso tempo ha cambiato l’idea di quello che dovrebbe essere un video musicale. L’intero ‘concept’ è stato poi esportato in tutto il mondo da molti giovani registi ispirati dal suo naturale approccio organico alla musica.
Mentre lavora alle sue mostre Take Away, Vincent Moon tiene anche progetti collaterali, esplorando altri formati, sperimentando le relazioni tra immagini e suoni. Ha diretto un saggio cinematografico sulla band newyorkese The National dal titolo “A skin, A night”, uscito nel maggio 2008. È stato il principale creatore del cult “Miroir Noir”, un film di 76 minuti su The Arcade Fire e ha poi lavorato a stretto contatto con Michael Stipe e REM su diversi progetti video e web legati al loro ultimo album: il saggio di 48′ “6 Days”, un documentario gratuito sulla registrazione di “Accelerate”, il progetto web sperimentale di novanta giorni chiamato “90nights”, il video e sito web unico per il singolo “Supernatural Superserious”, e l’acclamato “This Is Not a Show” (co-diretto da Jeremiah, l’altro giovane regista musicale francese), un film dal vivo sulle loro performance dublinesi considerato come uno dei film live più unici di tutti i tempi. Ha pubblicato nel novembre 2007, insieme a Chryde, la fondatrice della Blogotheque, un film molto particolare con Beirut, dove tutte le 12 canzoni del suo nuovo album sono state girate per le strade di Brooklyn, in un finto esperimento one-take.
Nel tentativo di trovare nuove strade per la musica da film, prendendo le distanze dai formati mainstream e commerciali, ha girato nel 2006 un mediometraggio gonzo al Festival ATP, “Sketches from a Nightmare”, il primo di una serie su questo festival, e ha partecipato attivamente al film di 90 minuti All Tomorrow’s Parties, uscito nel 2009 con il plauso della critica. Nell’ottobre 2007, Warp Films lo ha assunto come regista di video musicali.
Un’altra parte della sua vita è ora dedicata a lunghi ritratti su musicisti di culto e rari – realizzati con Antoine Viviani e Gaspar Claus, collaboratori di lunga data, la serie “Musicians of Our Times” (due volumi sono stati completati finora), “Little Blue Nothing” sugli Havels, una mitica coppia praghese, e “La Faute des Fleurs”, spesso considerato il suo lavoro migliore, su Kazuki Tomokawa, cantante folk giapponese estremo.
Da tempo volgeva la domanda ricorrente, ma quando riapre elastico? ma soprattutto, riapre? Sabato 17 dicembre 2016 – Via dell’Arcoveggio 49, Bologna
Nuova apertura eLaSTiCo faART sabato 17 dicembre 2016 Via dell’Arcoveggio 49, Bologna
Da tempo volgeva la domanda ricorrente, ma quando riapre elastico? ma soprattutto, riapre? Ci siamo chieste più volte la stessa cosa anche noi e ora possiamo finalmente svelarvi che non vedevamo l’ora, ma anche che la lunga pausa è stata necessaria e illuminante perché ha portato con se un equipaggiamento tutto nuovo e uno spazio differente in cui dare libero sfogo a idee e progetti e dove poterci esprimere senza trattenere tutto ciò che ci passa per la testa, tutto ciò che ci passa per la festa! Ed è proprio di una festa che avevamo bisogno, per salutare tutt* voi che ci avete aspettate e sostenute dai tempi di Vicolo de’ Facchini e ci trovate oggi alle prese con una piccola “Bauhaus” di mattoni rossi alle pendici della Bolognina. Desideravamo e immaginavamo uno spazio in cui arte e vita non fossero più separate da una serranda chiusa, ma completamente fuse (come noi), in un tempo senza tempo. Ed eccolo finalmente arrivare: Atelier di ceramica, grafica, pittura, fumetto e illustrazione, sala concerti ed esposizioni, piccola area relax e spazio verde. Un’idea nata proprio come nasce una scoreggia, liberatoria, fragorosa e impertinente, la nostra nuova avventura si chiama ”eLaSTiCo faART“ e tutto ciò che c’è da scoprire ce lo diremo danzando sabato 17 dicembre.
Per la gaia occasione amiche e amici dj si alterneranno in consolle:
-Andy Giò – Trash, ’80, Synth pop -The Drop – Elettronica, Synth wave -Mighty Mau – Indielettrotunz -Alyz_Ki – Minimal Techno, Dark prog -Trippy – Techno -Opposit – Techno(Droid), Deep -Lady Maru – Techno
Visual: ResEBE
Sui muri opera Centina
eLaSTiCo faART sostiene XM24 dove dirotteremo tutt* verso la festa pagana
Ingresso gratuito riservato ai soci Aics – Costo tessera 8 € Tra gli altri circoli AICS di Bologna: Alchemica, Freak Out, Kinodromo, Link, Locomotiv, Mikasa, Poseidon, vari ed eventuali
Come arrivare – Auto / moto : dalla Bolognina proseguire su via dell’Arcoveggio fino al civico 49 (lato destro); se venite in bici dotatevi di luci che trapassino l’eventuale coltre di nebbia; Dalla tangenziale è consigliata l’uscita 6, direzione centro. Da via di Corticella girare a destra in via Antonio Giuriolo e nuovamente a destra in via dell’Arcoveggio fino al civico 49 (lato destro). – Bus: dal centro 11C fermata Virtus (davanti al cancello d’ingresso); col 27 scendere alla fermata Caserme Rosse e camminare circa 7 minuti a piedi in direzione Arcoveggio. Per info e orari il sito Tper https://www.tper.it/orari/linee
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