TEATRO RIDOTTO
STAGIONE TEATRALE 2019
QUI ORA
Il titolo della stagione prende spunto dalla locuzione creata da Orazio (poeta dell’antica Roma) scritta in latino Hic et Nunc(Qui e Ora) usata spesso da Walter Benjamin e Martin Heidegger, due famosi pensatori tedeschi. Se cercate la tomba di Benjamin non la troverete perché lui era ebreo e in più è morto suicida, se però andate a Portbou ai confini della Spagna, c’è una galleria con una scalinata che porta al mare, scendendo i gradini vedrete la vostra immagine riflessa mentre alla fine della galleria c’è una grossa lastra di vetro con su scritto “è facile onorare la memoria di personaggi famosi è più difficile onorare la memoria dei senza nome, questo monumento è dedicato a tutti i senza nome”(W.B).
Il nostro teatro quest’anno, come ormai da alcuni anni, dedica principalmente la sua stagione ai senza nomescortati da 3 veterani che in 3 modi diversi hanno trovato una loro identità: Eugenio Barba e l’Odin Teatret, Lucia Sardo e Teatro delle Ariette. Barba e l’Odin non c’è bisogno di presentarli, Lucia Sardo che viene da un’esperienza teatrale, si è affermata principalmente come attrice cinematografica (“I cento passi”, “Ma che colpa abbiamo noi” ecc…), il Teatro delle Ariette si configura con un’identità particolare di teatro e ha una sua dimensione caratteristica. A fianco a loro esponenti del nuovo teatro: apriamo il 25 gennaiocon uno spettacolo di danza contemporanea della compagnia Prendashanseaux, a febbraio i giovani attori con una solida esperienza internazionale Valerio Peroni e Alice Occhiali si presentano al pubblico bolognese con uno spettacolo ispirato al romanzo Into the Wild, a marzo, per la prima volta in scena al Ridotto, la compagnia tutta al femminile Le Cadavere Squisite. Tra marzo e aprile grande spazio sarà dato al teatro danza con la Compagnia della Quarta, Bilourae il Teatro dei Servi Disobbedienti. A maggio avremo, poi, 2 attori Brasiliani che presenteranno uno spettacolo che unisce danza, commedia, musica e Burlesque e la compagnia Teatro a Mollache svolge un interessante ricerca e lavoro sul teatro d’improvvisazione.
Il 3 maggio presenteremo, con proiezioni video, il Work in progress su Frida Kahlo e Diego Rivera “Alas Rotas” del gruppo Filo dei Venti, progetto pedagogico internazionale che il Teatro Ridotto conduce dal 2012 soprattutto in Brasile.
Sempre a maggio si terrà l’undicesima edizione dell’importante progetto internazionale “Finestre sul Giovane Teatro”dedicato ai giovani gruppi di teatro che per 3 giorni convivono e si scambiano i segreti del proprio lavoro. Particolare importanza riveste il fatto che i gruppi/attori partecipanti, hanno background differenti e provengono da luoghi diversi in particolare dal Brasile, nazione con cui il Teatro Ridotto ha legami profondi. Quest’anno il progetto vanta la collaborazione del Dipartimento della Arti dell’Università di Bolognadove si svolgerà l’evento finale del Meeting.
Dopo la pausa estiva concludiamo la stagione con la quinta edizione de“Al crepuscolo, i poeti”, una giornata dedicata ai poeti locali Over 50 con un evento ad ingresso libero pensato per il territoriodove ormai il Teatro Ridotto agisce da oltre trent’anni.
Anche questa nuova stagione vuole distinguersi sia per la sua offerta multidisciplinare, con 14 appuntamentiche abbracciano “generi” diversi come la danza, la prosa, il teatro danza, il teatro d’improvvisazione, la commediae poi ancora incontri, proiezioni, Meetingsia per la particolare attenzione data alle nuove generazioni di artistiche si affiancheranno ai grandi nomi del teatro.
Aristotele diceva che essere irragionevoli è un diritto umano, il nostro teatro è un teatro irragionevole: non tiene conto della logica commerciale e consumistica del teatro ma della sua identità profonda e cerca di presentare soprattutto quelle realtà che hanno una autenticità precisa
PIEGHEVOLE STAGIONE 2019 (pdf)
PRENDASHANSEAUX
Danza e fotografia
PRESENTA
OXIDIANA
Venerdì 25 gennaio 2029 – ore 21
Progetto nato nell’ambito della residenza artistica Terre dal Cuore di Vetro, diProgetti Carpe Diem, realizzata con il sostegno delMuseo dell’Ossidiana di Pau, dell’Associazione Menabò e del MiBACT Ministero dei Beni e delle Attivitta Culturali e del Turismo.
Selezionato per La Vetrina Giovane Danza d’Autore, azione del Network Anticorpi XL, coordinato dall’Associazione Cantieri Ravenna
Pau è il nome di un piccolo paese della Sardegna ai piedi del Monte Arci e rappresenta una delle più significative sorgenti di Ossidiana del Meditetraneo. In questo luogo, nasce OXIDIANA. Il corpo in questa ricerca, si mette a disposizione per sperimentare le particolari condizioni che sono all’origine di questa rara e singolare materia, nel tentativo di riportare alla luce e di conferire un nuovo valore alla complessità degli aspetti che ruotano attorno a questo vetro; attraversandone le valenze geologiche, archeologiche ed energetiche legate agli studi nell’ambito della cristalloterapia. L’ossidiana è un vetro vulcanico, le specifiche condizioni di raffreddamento rapido della lava sono all’origine della sua omogeneità strutturale e della sua vetrosità. In questo senso il tempo e la consistenza della materia, sono i temi che introducono lo spettacolo, ma anche il riflesso; l”ossidiana però non riflette come uno specchio, ma restituisce un immagine indefinita e amorfa; Il riflesso di se stessi, ma anche la continua dualità a cui l’individuo è inesorabilmente costretto, in cui ciascuna delle due parti può essere compresa solo in relazione al tutto.
L’Ossidiana da sempre considerata fra gli elementi più significativi nell’ambito della cristalloterapia, viene utilizzata per fare emergere le proprie paure così da poterle affrontare e poterle superare aspirando a raggiungere l’integrità.
Le tribù e le culture più arcaiche utilizzavano questo vetro in numerose pratiche rituali e religiose; La relazione con il primo ciackra, legato al radicamento con la Terra, introduce questo tema attraverso il lavoro di percussioni sul corpo che rappresenta l’esplosione massima dell’oscurità, che dal basso si insinua, scuote e travolge, fino a far crollare al suolo stremati. Per l’intera durata dello spettacolo esploriamo costantemente la morfologia del vetro vulcanico e il rapporto di questa straordinaria materiacon l’essere umano. Fin dai tempi più remoti, due poli archetipi della natura furono rappresentati non solo da sopra e sotto ma anche da maschile e femminile, rigido e flessibile, oscuro e luminoso.
Coregrafie:Antonio Bissiri
Danzatori:Chiara Toniutti, Miriam Re , Antonio Bissiri, Salvatore
Sciancalepore
Disegno luci:Fabio Sau
Durata dello spettacolo 40 minuti
link: https://vimeo.com/213761660
PER INFORMAZIONI E/O ACCREDITI:
Francesca Ancona
Referente Ufficio Stampa
Tel.: 349.7468384 – ufficiostampa@teatroridotto.i
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