Eventi e news Ekodanza
Antidoto – ritornare a comprendere il mondo
Fioritura di umanità, luoghi di natura e silenzio, ritorno al mondo; questo il desidero della primavera 2021. Da troppo tempo non parliamo più con il mondo, non lo conosciamo e non investiamo nessuno sforzo per comprenderlo, questo ci ha portati lontani, in un’utopia. Ma per fortuna quando ci ritroviamo a piedi nudi nell’erba balza potente ai nostri sensi l’unico possibile dialogo: quello tra noi e il mondo. Abbiamo bisogno di antidoti, di preghiere, di mantra, di parole e canzoni, di balli sfrenati per non ammalarci di nuovo di “NORMALITA’”, per continuare a desiderare e immaginare ALTRO. Partiamo con gli occhi pieni di visioni che ci riportano ad un presente difficile e sfidante, ma aperto all’imprevisto, creativo, danzante, educante dove la respons-abilità di ognuno di noi deve e può agire in come un antidoto indispensabile.
La cultura e il mondo dello spettacolo, sicuramente tra i piu esclusi e dimenticati in questi 13 mesi di pandemia, sono lo specchio di una realtà scomoda da accettare, il suo conclamato “non valore” o “non necessità” la sua distanza cronica dalla vita “reale”, il suo carattere di “intrattenimento” manifesta una separazione che va ricongiunta presto; si ricominci a comprendere che la cultura è un ponte, un ponte tra le pesone. E’ sul passaggio di mani che credo, passaggio di sguardi, passaggio di testimoni, comunque sul passaggio.
La cultura e l’arte devono farsi da ponte, da spago, devono tenere uniti, accogliere, formare e informare, divenire comunità. Finché si de-valorizza la cultura non si può pensare che i ragazzi e le fasce deboli possano trovare un interesse verso ciò che non interessa quasi a nessuno. Bisogna iniziare a creare una nuova idea della cultura nell’immaginario comune. Ed è da qui che può (e deve) partire il coinvolgimento: dallo stimolare l’immaginario comune, dal far passare il messaggio che parlando di partecipazione si parla di persone. Quindi siamo noi artisti a dover essere nuovamente creativi e resilienti con questo presente problematico, dobbiamo ricostruire una società slacciata e anaffettiva; noi visionari ed eretici abbiamo la forza e la capacità di farlo. “I ballerini possono realizzare l’impossibile e tutti vorremmo essere come loro. Pagati poco, sono belli, vulnerabili, espressivi: sembrano farfalle. E hanno piedi nodosi, che spesso dicono più di tanti discorsi, portandoci dalla realtà in un’altra dimensione” citazione di Roberta Altman di cui consiglio la visione di The Company. Poi sta in voi decidere in quale realtà vivere…noi ne stiamo progettando una a Paleotto11…siateci anche solo per un po’. Roberta Zerbini
HUMMUS_terreno fertile di ricerca – OPEN CALL
Abitare, marginalità, attraversare, natura, paesaggio, non umano, ospitare, restituire: queste le parole chiave attorno alle quali Selene Centro Studi|Ekodanza invita l* artist* interessat* a indagare e questionarsi, offrendo loro ospitalità e spazio di lavoro nel contesto del rinnovato centro culturale Paleotto11.
La call è rivolta ad artist* provenienti da qualsiasi ambito disciplinare e offre, da Maggio a Settembre, tre sessioni residenziali di ricerca e creazione, in cui si intende ospitare tre diversi artist* o collettivi ed i loro progetti, per sostenere lo sviluppo di una ricerca trasversale tra arte e natura, multidisciplinare, con particolare attenzione al processo più che al risultato, in dialogo con il luogo e con le persone che lo attraversano.
Per saperne di più
RESPIRI
Da maggio 2021 all’aria aperta Respiri, un progetto di ricerca e movimento per il Parkinson che promuove la pratica della danza rivolgendosi principalmente, ma non esclusivamente, a persone che vivono con la malattia di Parkinson.
Ideato da Martina Delprete in seno all’associazione culturale Selene Centro Studi Eko e grazie al lavoro in atto con il Centro Natura di Bologna – dentro cui è attivo il programma regionale di movimento specifico per persone con Parkinson- il progetto Respiri nasce a sostegno di una collaterale idea di cura: oltre ai benefici -anche a livello neurologico- che il muoversi regala, la creatività, l’immaginario e l’incontro con altri corpi rappresentano alcuni degli elementi propri della pratica, diventando un sostegno corporeo, sociale e educativo per la persona.
Nella sua seconda edizione Respiri si relaziona allo spazio naturale del territorio, appropriandosi di un tempo particolarmente dilatato per il ciclo di incontri al Parco del Paleotto di Bologna e poi creando degli appuntamenti più vicini alla città in Quartiere Savena.
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