III Memorial Serafino D’Onofrio
Venerdì 4 ottobre 2024 ore 16.00 || Impianto Baratti, ex Sferisterio (via Irnerio 4 Bologna)
L’evento San Petronio Sportivo ha raggiunto la sua decima edizione, sostenuto dalla collaborazione tra AICS Bologna e ASD Regis.
Anche quest’anno viene organizzato nella sua sede d’origine: lo Sferisterio della Montagnola, ribattezzato Impianto Baratti.
L’ingresso è gratuito ed è dedicato a tutta la cittadinanza appassionata di pugilato e a coloro che non lo conoscono e desiderano saperne di più.
Sul ring si affronteranno 22 atleti delle scuole pugilistiche dell’Emilia-Romagna e della Toscana.
Da tre anni l’appuntamento si è modificato in Memorial Serafino D’Onofrio per ricordare l’ex Presidente AICS Bologna scomparso prematuramente.
Il pugilato bolognese è riconoscente a Serafino D’Onofrio perché lui, insieme a Sergio Rosa, oggi Consigliere Federale della FPI, nel 1999 recuperarono il Santo Stefano della boxe.
Questa tradizione nata nel 1951 per trent’anni si è ripetuta puntualmente, poi si interrompe e riprende dal 1988 al 1992. Poi altri sei anni di assenza. Dal Santo Stefano della boxe sono passati tutti i grandi campioni che l’Italia ha annoverato. Ne ricordiamo uno per tutti, Francesco Cavicchi, colui che portò il pugilato italiano sul tetto d’Europa nel 1955 allo Stadio Comunale di Bologna, di fronte a 60.000 spettatori.
Serafino involontariamente si rese protagonista, invitando Katia Belillo, Ministra per le Pari Opportunità come madrina al Santo Stefano del 2000, del primo passo che porterà l’anno seguente, al riconoscimento ufficiale del pugilato femminile italiano da parte di Umberto Veronesi Ministro della Sanità.
Serafino, pur non essendo un uomo nato nell’ambiente del pugilato, ma un appassionato dirigente sportivo, si è speso moltissimo per questo sport nella nostra città contribuendo alla sua rinascita.
Oggi il movimento pugilistico della Città Metropolitana di Bologna gode di buona salute: le sue società producono numerosi pugili dilettanti, primo tra tutti il peso supermassimo Diego Lenzi che ha partecipato ai Giochi Olimpici di Parigi ben figurando.
Anche i professionisti non mancano: Pamela Malvina Noutcho Sawa, campionessa europea, Ebu Silver, pesi leggeri e sfidante per il titolo europeo alla fine di ottobre al Palasport di Bologna. Arblin Kaba già Campione Italiano e del Mediterraneo, dei pesi leggeri che combatterà a novembre per la riconquista del titolo italiano.
Questa rosea condizione del movimento pugilistico bolognese è sovrapponibile a quella italiana. Nonostante ciò, la squadra della Nazionale, che ci ha rappresentati ai trascorsi Giochi Olimpici di Parigi, ad eccezione di Diego Lenzi che aveva all’attivo solo una ventina di match, ha ottenuto disastrosi risultati. Ma forse la cosa peggiore di cui è protagonista tutto il pugilato mondiale non è questa; il CIO ha deciso di estromettere la nostra disciplina dalle Olimpiadi a partire da Los Angeles 2028. Le ragioni di questa decisione sono da ricercare nella non obiettività dei verdetti arbitrali e nella cattiva gestione economica della Federazione mondiale che ha gestito il movimento olimpico sino ad oggi.
Sicuramente Serafino D’Onofrio non sarebbe fiero di questa situazione in cui è incappato il pugilato mondiale.