Giardini Di Mirò live at Locomotiv Club
LOCOMOTIV CLUB – sabato 2 marzo 2019 – Inizia così, con un conto alla rovescia, la nuova avventura dei Giardini di Mirò, vera e propria leggenda della musica indipendente italiana che si appresta a pubblicare il primo album di inediti dai tempi di “Good Luck” (2012)
LOCOMOTIV CLUB
sabato 2 marzo 2019
Giardini Di Mirò live at Locomotiv Club
Giardini di Mirò llive
opening act: Luca Maria Baldini
DIFFERENT TIMES È IL NUOVO ALBUM, IN USCITA A NOVEMBRE PER 42 RECORDS. ASCOLTA IL PRIMO ESTRATTO.
https://www.youtube.com/watch?v=RzlYvPrGhVg&feature=youtu.be
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> apertura porte ore 20:30
> ingresso 12€
> tessera AICS obbligatoria (8€)
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Inizia così, con un conto alla rovescia, la nuova avventura dei Giardini di Mirò, vera e propria leggenda della musica indipendente italiana che si appresta a pubblicare il primo album di inediti dai tempi di “Good Luck” (2012).
Un ritorno in grande stile che parte dal passato e crea un ponte col futuro: dopo quasi 15 anni i Giardini Di Mirò sono tornati a collaborare con Giacomo Fiorenza, il produttore col quale avevano realizzato i loro primi due album (“Rise and Fall of Academic Drifting” e “Punk… Not Diet”), due dischi che fondamentali per la storia e l’evoluzione della scena indie italiana che guardava all’Europa come una possibilità concreta.
Nuova, ma non troppo, è invece la label che pubblicherà il disco, la 42 Records (che si era già occupata della ristampa di “Rise and Fall…), una delle etichette più importanti del panorama nazionale (I Cani, Cosmo, Colapesce, Andrea Laszlo De Simone, Any Other, tra i tanti). Un’equilibrio tra classicità e novità che attraversa tutto il nuovo lavoro, e che ben traspare dalla title track: un viaggio strumentale di circa nove minuti dove il classico sound dei GDM viene screziato di suggestioni inedite e dallo spiccato sapore cinematografico. Un singolo che non ha niente del singolo (assenza di cantato, durata eccessiva, un videoclip che somiglia più a una video installazione) ma che suona come una dichiarazione di intenti.
I Giardini sono tornati e sono tornati sul serio.
Dopo una piccola anteprima all’AMFEST di Barcellona domenica 14 ottobre, i Giardini di Mirò si apprestano a tornare sul palco per una serie di concerti che si preannunciano indimenticabili.
READ MORE:
www.42records.it
https://www.facebook.com/giardinidimiro/?fref=ts
Luca Maria Baldini
Un ponte tra elettrica ed elettronica, Luca Maria Baldini è musicista, sound designer, autore di colonne sonore. Da chitarra e amplificatore a synth e devices senza strappi, senza traumi: tutto può coesistere, niente steccati, nessuna barriera, è facile se sai come farlo. L’ultima fase in ordine di tempo: sonorizzazioni di film in cui l’altro da sé è elemento comune, da “Moon” (2009) a “L’Uomo Meccanico” (1921), quest’ultimo presentato al Robot Festival X. Nuove prospettive audiovisive per reinterpretare il mondo fuori.
BIO
Luca Maria Baldini nasce a Ravenna nel 1985. Musicista, sound designer e artista, si è formato attraverso workshop con personalità come Tommaso Colliva, Hans Zimmer (corso online), Teho Teardo, Massimo Zamboni, Davide Ferrario, Xabier Iriondo e Giardini di Mirò. Ha realizzato colonne sonore per cortometraggi, installazioni e performance. Ha presentato i suoi lavori in gallerie e musei nazionali e internazionali. Con i suoi progetti musicali (In Between, Kisses From Mars e Simona Gretchen) ha suonato in palchi italiani ed europei. È stato selezionato da Soundtracks 2018 (a cura dei Giardini di Mirò) per la sonorizzazione di film muti. Sempre nel 2018 realizza la colonna sonora dei cortometraggi Intercity e Porpora, sonorizza il progetto di video arte Memini e realizza le musiche per il Festival Ibrida.
Nell’estate 2018 realizza la sonorizzazione live del film Moon di Duncan Jones e del cortometraggio Potere del regista inglese Guy Wilson (quest’ultimo in collaborazione con Simone Ricci).
Sempre nell’estate 2018 presenta la sonorizzazione del film L’uomo Meccanico di André Deed (1921) commissionato dal Centro Musica Modena supervisionato da Corrado Nuccini e Tiziano Bianchi.
La stessa sonorizzazione verrà presentata anche al ROBOT FESTIVAL X.
La sua ricerca è focalizzata sull’uso della melodia attraverso la contaminazione di musica elettronica, strumenti analogici e sound design.
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