Fraternalcompagnia – Don Giovanni al Duse
Fraternalcompagnia presenta 11 Ottobre 2018 TEATRO DUSE ore 16,30 e ore 21 Don Giovanni-il nuovo risarcito Convitato di pietra – Spettacolo di Teatro dell’Arte – Tratto dal testo di G.B.Andreini Regia e canovaccio Massimo Macchiavelli
Fraternalcompagnia
presenta
11 Ottobre 2018
TEATRO DUSE
ore 16,30 e ore 21
Don Giovanni-il nuovo risarcito Convitato di pietra
Spettacolo di Teatro dell’Arte
Tratto dal testo di G.B.Andreini
Regia e canovaccio
Massimo Macchiavelli
Con
Tania Passarini,Massimo Macchiavelli ,Luca Comastri Alessandra Cortesi,Vittorio Fulgoni, Sofia Brocani
Il biglietto costa 20 euro, se vi presentate a nome Fraternalcompagnia, vi verrà fatto il prezzo di 10 euro. Per prenotare (pomeridiana o serale) tel a 051712517 (Lucia) oppure scrivermi in privato vi do un numero di cellulare al quale potete scrivere il numero di posti, vi lasceranno i biglietti a teatro; sempre 10 euro se andate a nome nostro 20 se volete dare il contributo intero.
Il testo
Nato dall’invenzione di G.B.Andreini, un celebre attore professionista appartenente alla seconda generazione di “comici mercenari” o “dell’Arte”, prolifico autore, capocomico della compagnia dei Fedeli nei primi decenni del ‘600, un’inedita versione italiana del celebre mito, pochi anni prima che la vicenda di Don Giovanni Tenorio migri in Francia, poco prima del capolavoro di Molière. Andreini racchiude la vicenda di Don Giovanni all’interno di una cornice mitologica dove sono gli Dei a dirigere dall’alto del loro sguardo le avventure di questo personaggio. Pubblicato nel 2003 questa versione di Andreini non è mai stata messa in scena, anche perché il ritrovamento è recente; un manoscritto è stato trovato alla Biblioteca nazionale di Firenze e un altro manoscritto in un archivio di Roma. La Fraternal compagnia parte da questa versione e ne sviluppa una messa in scena di Commedia dell’Arte, rispettando quasi del tutto il testo di Andreini prendedo da Moliere solo la scena della spiaggia e la conquista delle due contadine.
La trama della Commedia
I Titani imprigionati dagli Dei, meditano la rivolta, occorre un paladino in terra in grado di condurre un nuovo assalto al cielo, Don Giovanni che combatte una personale battaglia con il cielo può vestire i panni dell’eroe.Gli Dei seguono le avventure di Don Giovanni che abusa di tutte le donne che incontra con l’inganno e che porta la sua dissoluzione talmente in alto da essere egli stesso la causa della propria fine. In questa versione vi è una spiegazione freudiana sul fatto che Don Giovanni sia diventato quel personaggio crudele e dissoluto che il mito ci consegna, Andreini infatti ci mostra la madre di Don Giovanni all’inferno che si lamenta del fatto di aver rovinato il figlio per il troppo amore.
La Regia
Giganteschi pupazzi animati rappresentano i Titani che confidano nella lotta contro il cielo di Don Giovanni, per avere la possibilità di sconfiggere gli Dei. Molti sono i riferimenti alla modernità, soprattutto nei monologhi di Don Giovanni . Una passerella di vizi capitali, la lussuria di Don Giovanni, l’accidia e la superbia di Don Ottavio, la gola di Grillo ,l’ira di donna Isabella e Donna Anna, l’invidia delle due contadine e l’accidia di Cicala ci permettono di trattare quest’opera secondo gli stilemi della Commedia dell’arte, canzoni, balli e duelli completano la parte virtuosistica dello spettacolo. Dramma e comico e fantastico si alternano per tutta l’opera in un rimando continuo.
Le Musiche
Il lavoro in questione è stato affrontato sin dal principio come una colonna sonora strettamente legata all’utilizzo di strumenti musicali appartenenti in maniera indissolubile alla tradizione popolare italiana e in particolar modo emiliano romagnola. Nello specifico sono stati utilizzati strumenti quali il mandolino, la Ghironda, l’ocarina, la fisarmonica ed altri, che sono un tutt’uno con la tradizione della nostra regione di appartenenza. Le melodie utilizzate (Manfrina dei violini, Oscurità walzer, Manfrina di Castel d’Aiano, Galoppa, fra le varie….), nella maggior parte dei casi, sono brani strumentali popolari riadattati alla bisogna per il teatro. Una seconda parte del lavoro si è concentrata direttamente sugli attori interessati dal canto, come da direttive del regista M. Machiavelli, creando melodie apposite, sempre puntando ad un profumo profondamente popolare. Qualche breve digressione è stata fatta, sempre secondo le direttive sceniche, alle serenate di ambito Laziale ed alle melodie di provenienza balcanica.
Il lavoro siccome concluso, tende a dare allo spettacolo quel sottotesto musicale che, tutt’ora, è proprio della commedia dell’arte, ovvero musiche e cante di tradizione Popolare, il più delle volte molto conosciute, riadattate, lievemente ironizzate e “mascherate” anch’esse.
Il Direttore Artistico Massimo Macchiavelli
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