MONTAGNOLA ACCOGLIENTE, MONTAGNOLA PER TUTTI
MONTAGNOLA ACCOGLIENTE, MONTAGNOLA PER TUTTI
MONTAGNOLA PER LA SCUOLA, MONTAGNOLA PER LA CITTÀ
MANI-FEST-Y-AMO!
28 OTTOBRE 2017 H 11.00 PIAZZA VIII AGOSTO – MONUMENTO AI CADUTI
DIGNITA’ Chiediamo accoglienza e presa in carico della marginalità: operatori sociali, progetti di inclusione
CURA Chiediamo pulizia, decoro, tutela del monumento storico (fontana, mura medievali), ristrutturazione dei percorsi, rispetto del parco (cartelli che ricordino i divieti di non gettare cibo, rifiuti e cicche di sigarette per terra)
SICUREZZA Chiediamo vigilanza alle aperture e chiusure del parco, all’entrata e uscita dalle scuole, controlli assidui
SOCIALITÀ Chiediamo un’area giochi dignitosa e curata, possibilità di usufruire degli spazi pubblici da parte dell’utenza senza dimenticare gli adolescenti, chiediamo la possibilità di attivare più iniziative pubbliche e gratuite da offrire alla cittadinanza (mercatini natalizi, esposizioni, spettacoli, cinema) anche nell’ottica del presidio (esperienze simili a quella del Circo Paniko)
BENESSERE Chiediamo un ‘percorso vita’, strutture ‘leggere’ adibite allo sport per adolescenti, giovani, adulti (canestri, pedane skate, area pattinaggio)
Chiediamo bagni pubblici fruibili durante tutta l’apertura del parco; un’area sgambatura cani dotata di fontana.
…………………………………………………
CHIEDIAMO ALLE ISTITUZIONI UN IMPEGNO CONCRETO: valorizzare il parco come bene comune, risorsa e monumento storico
“Andiamo a fare un giro in Montagnola? Magari troviamo qualcuno…”.
E’ questo il senso del parco per i bambini che gravitano intorno alla Montagnola: un luogo di incontro. I bambini ‘resistenti’, che – insieme alle loro famiglie – ancora vedono questo luogo come il loro cortile di casa, insieme agli anziani che sfidano le paure, agli adulti che portano i cani e a quelli che scelgono l’antico velodromo per fare jogging. Non si sa ancora per quanto tempo, perché la Montagnola è ormai simile ad un bambino abbandonato dalla sua famiglia, che ha tanti adulti intorno che dovrebbero occuparsi di lui, ma nessuno la fa davvero.
La Montagnola è un parco storico monumentale – tutelato dalla Sovrintendenza – ma solo, dimenticato dalle istituzioni e quindi privato alla città che di questo luogo legge solo le brutte notizie di cronaca e mai le iniziative positive, faticose, perché soccombono sotto la valanga di incuria, sotto la trascuratezza e le tante emergenze sociali che si trasformano in mancanza di sicurezza e spesso violenza. In Montagnola, però, risiedono tre scuole frequentate da 200 bambini, che hanno diritto di crescere e formarsi in un luogo sereno e sicuro. Così come gli ex allievi che continuano a giocare e incontrarsi al parco.
Per la Montagnola e tutta l’area limitrofa vengono lanciate gare di idee internazionali di progettazione architettonica, perché un giorno – chissà quando – possa brillare di nuovo dei fasti di qualche secolo fa. Ma mentre ci si impegna in queste promesse senza un futuro prossimo, non ci si cura di quelle esigenze basilari di cui un parco e chi lo frequenta – o vorrebbe frequentarlo – ha bisogno adesso. E’ per far emergere queste esigenze che è nato ormai quasi un anno fa il comitato #FreeMontagnola, dove confluiscono tante famiglie di bambini allievi delle scuole e del nido Betti, per tenere alta l’attenzione in mezzo al silenzio più assordante.
La Montagnola ha bisogno di cose semplici subito: di una fontana che, dopo anni e anni di stop, riprenda a funzionare smettendo di essere ricettacolo di rifiuti, di un’area giochi degna di una città che ambisce ad essere internazionale dove i bambini aspettano, invece, da cinque anni che un trenino venga ripristinato, di un percorso vita destinato a sportivi adolescenti e adulti che in Montagnola, invece, trovano solo grande disponibilità di spaccio. Dove le mura medievali non fungano da gabinetto pubblico di gente di ogni tipo: disperati ed eleganti, non fa la differenza. Perché laddove c’è incuria, trionfa il degrado; dove c’è bellezza c’è rispetto.
In Montagnola ha trovato casa da due anni un’emergenza sociale enorme, confinata come un leone in gabbia. Una marginalità che spesso cerca vie di uscita ma trova solo la proposta di arrotondare le giornate affidandosi ai grandi dello spaccio, che usa questa marginalità come manovalanza, stordita e sola, che diventa violenta e fa paura, sì: non vogliamo avere paura e non vogliamo avere timore di manifestarla. Non accettiamo nessuna strumentalizzazione politica e non vogliamo la guerra tra poveri. Chiediamo serenità, sicurezza. E dignità per tutti. Anche per chi viene confinato in un parco, abbandonato a se stesso, nelle grinfie della delinquenza.
I GENITORI E I BAMBINI DELLE SCUOLE BETTI 2,BETTI 3, NIDO BETTI
COMITATO #FREEMONTAGNOLA
comitato@freemontagnola.it