L’AICS nel Comitato #Free Montagnola
Il 12 dicembre scorso c’è stata la prima assemblea, nella quale i partecipanti si sono confrontati su quanto fatto nelle poche ma intense settimane precedenti e sugli obiettivi da raggiungere.
L’AICS nel Comitato #Free Montagnola
Il 12 dicembre scorso c’è stata la prima assemblea, nella quale i partecipanti si sono confrontati su quanto fatto nelle poche ma intense settimane precedenti e sugli obiettivi da raggiungere.
Hanno partecipato circa 30 persone. L’idea condivisa è quella che ha portato alla costituzione stessa del comitato: più lo si apre ad attività e iniziative più lo si rende sicuro e attraente.
Si è discusso anche sul fatto se sia conveniente o meno identificare una vocazione prevalente tra le attività da svolgere nel parco: molti pensano la più indicata sia quella sportiva, considerando il fatto che fin dalla sua nascita è stato pensato come un velodromo, come dimostra l’anello circolare che lo contraddistingue. L’eventuale vocazione sportiva, tuttavia, non dovrà escludere l’organizzazione di altre attività: lo sport, per alcuni, potrebbe essere l’elemento trainante e di novità anche in considerazione di ciò che offrono gli altri parchi della città e anche grazie alla vicinanza ‘geografica’ con le palestre dello Sferisterio, gestite da Aics, che è totalmente disponibile a collaborare.
Restano tante idee e propositi comuni:
– il mercato alimentare contadino settimanale associato a quello artigianale, a musica e piccoli spettacoli sul modello del Broadway market di Londra
– la banda-orchestra e il coro da costituirsi con bambini e ragazzi fino ai 17 anni di età: l’attività è pensata per essere organizzata sia per le prove che per le esibizioni – anche nel parco – per la domenica, giornata considerata dagli utenti più critica perché il parco è meno frequentato. Questo servirebbe anche a fare sì che anche da altre zone della città le persone inizino a voler frequentare la Montagnola come luogo di svago, come accade oggi per i Giardini Margherita (ndr. in riferimento a questo progetto abbiamo anche partecipato ad un bando indetto dalla Chiesa Valdese che finanzia iniziative di valore sociale e culturale)
– Sport: percorso vita rivolto a chi frequenta il parco per fare jogging, attività da farsi con le biciclette. Dynamo propone di organizzare corsi per imparare ad andare in bicicletta ma anche percorsi di mountain bike con dune, per coinvolgere adulti e la fascia dei giovani adolescenti che nel parco oggi trovano poche cose di loro interesse. Lo Sferisterio propone di incentivare le attività sportive e culturali nel parco, discutendo con il comitato cosa sia maggiormente appetibile.
– Il mercatino multietnico “Sentieri di libertà” – oltre alle attività culturali che già organizza come affiancamento della vendita – propone una sorta di mercato dello scambio in cui coinvolgere gli anziani
– Rassegna cinematografica estiva da realizzarsi nel ‘pratone’ al fondo del parco, senza poltrone, sul modello di quella che si tiene a La Villette a Parigi
– Concerti-apertivo e serali a volumi moderati e accettabili per il vicinato
Si è poi discusso di un altro aspetto sollecitato dalla presidente del Quartiere Rosa Amorevole in funzione di un incontro che si è già svolto in Comune, all’Urban Center, martedì 20 dicembre al quale sono stati invitati tutti i soggetti che operano e che potrebbero operare in Montagnola, ma anche la polizia municipale e funzionari del Comune che lavorano nei settori che interessano il parco.
Questo incontro era teso a mettere a fuoco le strutture e gli interventi di cui il parco necessiterebbe, per poter essere adeguato ad ospitare iniziative e attività sportive, culturali e di intrattenimento: queste idee dovranno essere sottoposte alla Sovrintendenza, in passato scoglio maggiore alla realizzazione di attività nel parco storico monumentale; ciò che si è ripetuto è che l’impedimento a svolgere iniziative ricreative nel parco diviene, come un boomerang, incentivo alla mancanza di sicurezza. I punti di vista di chi frequenta il parco e/o lì opera sono indispensabili per il Comune che a breve lancerà un concorso di idee rivolto agli architetti con il quale individuare un progetto urbanistico che riguarderà tutta l’area in cui la Montagnola si trova, a partire dal mercato della Piazzola per arrivare all’Autostazione, anche essa soggetta ad una riqualificazione, sia per ciò che riguarda le attività che ospiterà sia per relativamente alle strutture e alla fruizione, fino a toccare piazza XX Settembre. E’ già stato approvato un progetto e sono già state stanziate le risorse per creare un ponte che colleghi il tetto dell’Autostazione al parco.
Il fatto che questi progetti di riqualificazione urbanistica avranno bisogno di tempo per essere ultimati, non toglie che l’operazione di rilancio del parco dovrà avvenire da subito. Aspetto, questo, che abbiamo sollecitato ad Autostazione per ciò che riguarda nello specifico l’accesso posteriore del parco, sporco, buio e trascurato. L’idea di base, infatti, è quella di incentivare, da oggi accesso, il passaggio attraverso il parco per chi deve raggiungere via Indipendenza, via Irnerio e la stazione. E anche di recuperare le zone critiche del parco: una nuova identificata è quella, in pendenza, contigua all’area di sgambatura dei cani, che si trova dietro il chiosco di Max e che confina con gli spogliatoi dello Sferisterio. Al fine di incentivare il passaggio a piedi e in bici del parco, si è riflettuto sul fatto che sia indispensabile una comunicazione segnaletica adeguata.
Le criticità su cui intervenire che sono state sottolineate – e riportate alla riunione del 20 dicembre – sono le seguenti:
– Aree verdi: rifacimento dell’impianto di drenaggio: ciò metterebbe in sicurezza il parco e permetterebbe lo svolgersi di attività oggi impossibile da praticarsi (es: non si potrebbe installare un maxi-schermo nel pratone senza prima aver rimesso in sesto il terreno);
– Percorso vita per sportivi
– Tensostruttura: l’idea è che diventi uno spazio ricreativo di quartiere sempre aperto e polifunzionale. In quest’ottica abbiamo proposto due ipotesi: 1) Ipotesiconservativa: la struttura attuale andrebbe ammodernata, munita di bagni e impianto di ventilazione, suddivisa in spazi con separè in modo da ospitare anche più attività contemporaneamente (emeroteca, co-working, iniziative per bambini..); 2) Ipotesi innovativa: la struttura verrebbe sostituita con una nuova, magari realizzata in vetro o in materiale trasparente affinché sia possibile vedere cosa si fa all’interno, rendendo permeabile il dentro col fuori. Abbiamo anche chiesto se non sia possibile pensare alle ‘Gocce’ realizzate dall’architetto Maurizio Cuccinella, smontate parecchi anni fa da Piazza Re Enzo dove erano state collocate, e senz’altro più idonee ad essere re-installate in un parco
– Pavimentazione: da rendersi più agevole per passeggini e carrozzine per anziani e disabili
– Area giochi: da ripensare in un’ottica moderna e funzionale anche all’utilizzo di ragazzi più grandi e di bambini disabili
– Installazione di rastrelliere per biciclette e implementazione di cestini per i rifiuti, anche differenziati
– Coinvolgimento di associazioni che operano nel sociale per pensare progetti rivolti a quella popolazione ‘di frontiera’ facilmente adescabile da chi delinque
Nel corso dell’incontro del 20 si sono discussi questi temi e si è anche parlato della necessità di ridare una nuova immagine alla Montagnola – a livello di marketing e di brand – visto che è da troppo tempo vista e considerata come un luogo non sicuro, poco attraente e da non frequentare.
Il consiglio direttivo di #FreeMontagnola
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