LA VITA DI DANTE CASAGRANDE IN UN FILM
“DANTE. UN UOMO DI STRADA, L’EROTICO ERETICO”: LA VITA DI DANTE CASAGRANDE IN UN FILM. 13 FEBBRAIO INCONTRO CON REGISTA E PROTAGONISTA
14 anni di vita raccontati in un film: “Dante. Un uomo di Strada, l’Erotico Eretico”. Il protagonista è Dante Casagrande, conosciuto a Bologna come “L’artista delle mutande”. Un uomo che dell’eccesso e della strada ne ha fatto la sua arte durante le diverse vicissitudini della sua vita.
La regia è di Walter Ciusa, filmaker bolognese conosciuto per la pellicola The Human Film (presentata al Biografilm 2005), primo biopic (genere cinematografico basato sulla ricostruzione della biografia di un personaggio realmente esistito) interamente incentrato sulla vita di un ex marine americano approdato in Italia negli anni 80.
“Dante. Un uomo di Strada, l’Erotico Eretico” – presentato al Biografilm 2012 – è il secondo biopic di Ciusa, incentrato sempre sull’Human: uomo di strada. Dante è un’artista alcolizzato, ossessionato dall’intimo femminile e da improbabili performance nichiliste. “Una vita al massimo” o, sempre come direbbe il suo ex compagno di scuola Vasco Rossi, “una vita spericolata”. Casagrande brucia le tappe come un velocista: già a 13 anni la prima sbronza e a 14 la prima trombata. Studia e lavora fin da subito per aiutare il padre che ha il vizio del gioco. Si sposa e mette su famiglia, mentre coltiva la sua passione: l’arte. Alla fine degli anni ’70 apre la sua casa al Pratello a tutti e inizia un sodalizio costruttivo con Giorgio Celli, entomologo di successo e brillante scrittore. Un altro personaggio di spessore, il critico Franco Solmi, si mostrerà molto interessato all’evoluzione artistica di Dante. Il successo porta Casagrande a lasciare famiglia e lavoro all’età di 25 per perdersi nei piaceri della vita e all’arte. Vende le prime opere, ma il denaro non gli basta, apre un bar; lì conosce la seconda moglie, con la quale si dedica in toto e definitivamente alla promiscuità approcciando una strada senza ritorno: l’artista delle mutande. Gira l’Italia e l’Europa per diversi anni, ma la tenera età, le troppe donne, un uso ed abuso di sostanze alcoliche e di droghe fanno di Casagrande un uomo disperato; tenta un paio di volte il suicidio, non vi riesce. A 45 anni è un cane randagio, senza una meta ben precisa, sente il bisogno di autodistruggersi. E’ in questo periodo che tra una sbronza e l’altra scrive “Gesù uomo di strada, l’erotico-eretico”. Alla morte del padre, Casagrande non ha più una dimora, la madre ormai stufa dei comportamenti bizzarri non lo vuole più in casa e Casagrande fa della strada la sua arte. Dal 2002 è in cura sotto l’USL, obiettivo: disintossicarsi dall’alcool e ritorno alla scultura. Nel 2005 frequenta un ricco possidente, riprende la bella vita e di ritorno da un party ha un incidente automobilistico che lo lascia in coma per 2 mesi. Inizia un altro periodo di travaglio; Casagrande uscito dal coma è solo, senza un lavoro ed una casa; è sempre l’USL a dargli un’altra possibilità.
Sabato 13 febbraio la sala di EPS Factory proietterà il film al termine del quale si terrà un incontro e approfondimento con il regista e il protagonista.
Per info sui biglietti e sulla serata scrivere a segreteria@lacomunicazionediffusa.it o telefonare allo 0514842456 oppure al 3275440716.