Emilia Romagna segreta
Bologna e l’Emilia-Romagna più intime e celate saranno svelate Giovedì 19 febbraio, ore 18, presso “Pane Vino e San Daniele”, via Altabella 3, con la presentazione di “Emilia-Romagna Segreta”
Giovedì 19 febbraio alle 18 a Bologna la presentazione del volume Emilia Romagna segreta a Pane, Vino e San Daniele in via Altabella 3. Intervengono Stefano Andrini, Chiara Sirk e Aldo Jani Noè, curatore del capitolo petroniano. Guest star il comico e cantante Alberto Gruppioni Ceffo.
“Emilia Romagna segreta” non è semplicemente una guida. Ma un “occhio di bue” lanciato a bomba come una cosa viva a caccia delle bellezze e delle curiosità della regione. Quelle dimenticate, sommerse dalla polvere del tempo. Quelle leggendarie, che pur poggiano su qualche fondo di verità. Quelle stranote, tanto scontate che le avviciniamo senza neanche più essere colpiti. In questo libro ci sono storia, arte, letteratura. I personaggi che hanno fatto grande la nostra terra. Alcuni davvero grandi, altri piccoli nonostante il potere enorme che hanno gestito. Ci sono i monumenti che da secoli definiscono il nostro skyline. I santi nati fianco a fianco con l’anticlericalismo. I capolavori e le piccole perle. Aneddoti che hanno fatto impazzire le gazzette dell’epoca. I grandi che hanno consumato cavalli e carrozze sulla strada consolare. Curiosità gastronomiche e cinematografiche. Ma soprattutto questo libro ha l’ambizione, alimentata con grande valentia da tutti i collaboratori, di essere un almanacco illustrato del nostro federalismo. Quello della bellezza e della diversità.
Scrive nella prefazione al capitolo bolognese Aldo Jani Noè: Bologna è città di bellezze nascoste, non gridate. È città di cultura antica, cifrata da una peculiare attitudine all’assunzione di fermenti provenienti da altrove e alla loro restituzione critica. Una città pronta all’elaborazione e alla reinvenzione. Per gustare Bologna bisogna immedesimarsi in un bulgnaiṡ doc”. Uno di quelli pronti a cogliere l’occasione per infilare nel discorso un sócc’mel: terribile lemma con cui deve confrontarsi chi si affaccia alla Città. Chissà se i viaggiatori dell’Illuminismo europeo che hanno qui soggiornato, ne avranno indagato il significato con un was?, what? o quoi?, per poi storcere il naso alla rivelazione.
Il capitolo bolognese è arricchito da un interessante contributo di Mary Tolaro Noyes, un atto d’amore di un’americana del Vermont alla città che la ospita.