La fontana dai capelli che piangono
La fontana di rame è lì, nell’angolo della palestra intitolata a Valeria Moratello, nel Parco della Lunetta Gamberini. Dopo quasi trent’anni, il metallo ossidato rende più bella la scultura della ragazza dai capelli che piangono, circondata dalle foglie di vite e da parole di libertà e speranza.
LA FONTANA DAI CAPELLI CHE PIANGONO
La fontana di rame è lì, nell’angolo della palestra intitolata a Valeria Moratello, nel Parco della Lunetta Gamberini. Dopo quasi trent’anni, il metallo ossidato rende più bella la scultura della ragazza dai capelli che piangono, circondata dalle foglie di vite e da parole di libertà e speranza. Valeria, figlia del farmacista di via Dagnini, fu una delle 14 vittime della strage del Rapido 904, un feroce attentato terroristico nella grande galleria dell’Appennino, la sera del 23 dicembre 1984. Il Quartiere Santo Stefano volle intitolare a questa ragazza di 22 anni l’impianto sportivo che sorge nel parco.
La fontana non attira l’attenzione dei passanti sulla storia drammatica di Valeria perché la lapide che la racconta sorge in un angolo opposto del portico. Negli anni, la fontana è stata imbrattata tante volte. Giuseppe Vinci, direttore degli impianti sportivi per la Polisportina Pontevecchio, racconta quanto è difficile assicurare il decoro delle strutture, in un parco vulnerabile, con preoccupanti fenomeni di bullismo giovanile e di microcriminalità diffusa: “I tirocinanti del progetto Bada Bene, promosso dal Comune di Bologna e dall’AICS, hanno restaurato la fontana due volte. Dopo il primo radicale intervento per pulire dalla vernice i capelli della scultura, svuotare e ripulire la vasca, è stato necessaria una seconda tinteggiatura delle parti in muratura”.
Ecco le immagini precedenti e successive al trattamento.
Oggi i frequentatori del parco (famiglie, sportivi, anziani e studenti), nella grande palestra, possono assistere alle gare ed agli allenamenti di basket e volley, sorseggiando un caffè o leggere e scambiare un libro nel Green Corner allestito al piano terra.
Al primo piano della palestra, è in funzione da ottobre la Ludoteca gestita dall’Associazione Ludovarth. L’associazione prende il nome dal personaggio ideato da Luigi Bevilacqua e Francesco D’Onofrio, un folletto che si ispira al bolognese Ludovico Varthema, viaggiatore in terre d’Oriente, nel 1400. I volontari dell’AICS, anche quest’anno e grazie al contributo di VODAFONE, hanno potuto realizzare i laboratori settimanali nel reparto pediatrico dell’Ospedale Rizzoli di Bologna.
Alla attività della Ludoteca della Lunetta Gamberini hanno finora partecipato circa 100 piccoli soci. La Ludovartheca propone attività di creatività e inglese con corsi di cucito in inglese 4-10 anni, teatro in lingua inglese 5-11 anni, teatro in italiano 5-11 anni, psicomotricità 0 – 6 anni, scrittura creativa, Aiuto compiti e Feste di Compleanno.
Carlo Pisacane
La fontana ripulita grazie al lavoro dei volontari AICS [Resto del Carlino del 6 luglio 2014 – pdf]