EXPRESS presenta DIRTY BEACHES + FAKE SAMOA live
LOCOMOTIV CLUB – Venerdì dic 13 – EXPRESS presenta DIRTY BEACHES + FAKE SAMOA live – UNICA DATA ITALIANA!
Venerdì dic 13
EXPRESS presenta DIRTY BEACHES + FAKE SAMOA live
UNICA DATA ITALIANA!
La parola-chiave di questa ora abbondante di musica è introspezione. Accantonato solo in parte, come si vedrà, lo psychobilly allucinato e le pulsioni suicidiane di “Badlands”, Hungtai parte per un viaggio destinato a scavare ancora più in profondità negli abissi della psiche, non tanto e non solo – ci pare di capire – per un bisogno di catarsi, quanto piuttosto di farsi conoscere all’ascoltatore. La metafora è il viaggio, quelle città e quei luoghi che danno il titolo alle sedici canzoni, cocci che una volta assemblati compongono l’insieme. Un lavoro tutt’altro che facile, e per il quale, infatti, a Hungtai sono serviti sei lunghi mesi di registrazioni tra Montreal e Berlino, nello studio di Anton Newcombe (The Brian Jonestown Massacre).
A livello musicale, la distanza tra il primo e il secondo disco è netta. “Drifters” guarda ancora parzialmente al recente passato: “Night Walk” imprigiona i suoni di una metropoli attutendoli attraverso filtri immaginari: un muro o, più semplicemente, lo spazio che intercorre tra la vita e chi la osserva da una certa distanza. La passione per gli anni Cinquanta già evidenziata in “Badlands” torna in “I Dream In Neon”, mentre il compulsivo mix di contrabbasso e synth di “Belgrade” stratifica allucinazioni prog, fino ad approdare ai chiaroscuri umorali di “Casino Lisboa”.
Di fatto, “ELLI” segna il punto di non ritorno, il momento in cui il progetto Dirty Beaches si distacca da quanto già assodato per cercare nuove forme espressive, tra drum-machine ossessive, cannibalismo urbano (“Aurevoir Mon Visage”) e cambi di passo post-industriali (“Mirage Hall”).
Posizionato all’estremo confine di “Drifters”, “Landscapes In The Mist” è l’esatto punto d’incontro tra il primo disco e “Love Is The Devil”: le parti ritmiche e le tensioni accumulate nei brani precedenti si dissolvono all’istante per dare vita a suggestioni ambient in apparente disordine. Da qui in poi, la materia si fa impalpabile, la ritmica sparisce e il suono non fa che seguire trame invisibili.
Le suggestioni eteree di “Greyhound At Night” e “This Is Not My City”, il corto circuito accompagnato dai tocchi di pianoforte di “Woman”, l’onirica, sottile malinconia di “Love Is The Devil”, la pace surreale di “Alone At The Danube River”, quella drammaturgica di “I Don’t Know How To Find My Way Back To You” e infine la placida quiete dei sensi di “Like The Ocean We Part”, non a caso sconfinante in un lungo silenzio, fino ad arrivare a “Berlin”, nella quale tutto viene rimesso in discussione: è tra le pieghe di questi otto brani svincolati dalla forma-canzone che il progetto Dirty Beaches prova ulteriormente a mettersi a nudo, nella ricerca del contatto con l’ascoltatore. A volte, magari, esagerando con sperimentalismi e minutaggi. Ma, se ancora non l’aveste capito, Alex Zhang Hungtai non è uno che scende a compromessi.
In aperura si esibirà Fake Samoa:
Il duo Fake Samoa è costituito da Giuseppe De Mattia e Nico Pasquini.
L’idea del progetto nasce dopo aver collaborato per una performance audiovisiva allo spazio Barnum a Bologna nel marzo del 2013, per l’occasione della mostra fotografica di Alessandro Trapezio. Nello stesso anno presentano la loro opera intitolata “Spiral Composition”al bando Call4roBOt per la partecipazione alla sesta edizione del roBOt festival a Bologna. Dopo la loro performance tenutasi presso palazzo Re Enzo, sono gli unici a ricevere una menzione d’onore da parte della giuria.
Una menzione d’onore va a Spiral Composition di Fake Samoa, accompagnata dalla riflessione dei giurati: “Declinazione originale e sorprendente dello scenario “techno”. Immagini e suoni maniacalmente puntuali che però richiamano alla mente la solitudine e lo stravolgimento emotivo di coloro la cui vita è scandita da una gestualità sempre identica ed alienante. Immagini davvero molto intense, fotografia impeccabile. È forte l’impatto ipnotico che richiama il tema “vertigine” declinandolo anche a livello sonoro. (forse paga lo scotto di non averlo giudicato dopo aver assistito al live). Più che cesellato, tornito… Bellissima la fotografia, e il suono industrial, che pur essendo fortemente didascalico risulta ben plasmato.”
fake Samoa: Vortice immobile
La ripetizione è una delle costanti del nostro presente. Sia essa loop, citazione, cover, replica, revival, reiterazione. La spirale è simbolo di un moto ininterrotto, una sequenza che tende verso un centro o che ne viene respinta. In Spiral Composition la sensazione di essere respinti dalla apparente immobilità delle immagini si accompagna all’impressione di cadere in un dolce vortice sonoro. Un elogio della circolarità meccanica che indaga l’immaginario industriale da vicino, dove ogni elemento è componente di un organismo, visivo e acustico. Claudio Musso
Ingresso 10 euro, tessera aics obbligatoria, costo tessera 8 euro, apertura ore 21:30, inizio concerti ore 22:30.
Express, rassegna di concerti dedicata al meglio della musica nazionale ed internazionale; eccovi le quattro date fissate entro la fine del 2013:
martedì 5 novembre HALF MOON RUN (CAN) unica data italiana – 10 euro
martedì 12 novembre THESE NEW PURITANS (UK) unica data italiana – 18 euro
giovedì 5 dicembre CALIFONE (U.S.A.) – 10 euro
venerdì 13 dicembre DIRTY BEACHES (CAN) – 10 euro
Express ha in precedenza ospitato (in varie locations a Bologna): Lydia Lunch, Boss Hog, Psychic Tv, God Is An Astronaut, Matmos, Sunn O )), Zu, Mouse On Mars, Kill The Vultures, Jamie Lidell, FourTet, Caribou, Liars, Le Luci Della Centrale Elettrica, Thee Silver Mt Zion Memorial Orchestra, These New Puritans, Wild Beasts, James Blake, Massimo Volume.
La rassegna è dedicata alla musica indipendente nazionale ed internazionale, e rispecchia nella sua composizione l’essenza del Locomotiv Club, ricalcandone l’attenzione per la qualità, la tempestività nel proporre artisti prima della loro ascesa e la trasversalità nelle proposte musicali.
Tutti i concerti si terranno al Locomotiv Club, l’ingresso è riservato ai soci AICS.
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